LO STELLONE D'ITALIA ESIGE SENSO DELLO STATO
Comunicato della Consulta dei Senatori del Regno
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Mentre la luce del Sole Invitto riprende la sua corsa ascendente, la Consulta dei Senatori del Regno partecipa della felicità dei Principi Aimone di Savoia, Duca delle Puglie, e Olga di Grecia. Essi hanno assicurato e assicurano la continuità della Real Casa che legò il nome all’unificazione italiana e continua nel tempo, secondo le norme fissate dalle Regie Patenti e dall’immodificabile legge salica.
I Consultori odono e riecheggiano il lamento che giunge dagli abissi marini, dai monti, dalle lande desertiche, ove caddero quanti scesero in battaglia gridando “Savoia!”; ascoltano e ripetono l’indignazione di chi si prodigò per il bene inseparabile del Re, dei suoi legittimi successori e dell’Italia. Gli uni e gli altri ora apprendono che non già lo Stellone sibbene le stelline di un set televisivo ispireranno le movenze del nipote di Re Umberto II, inorridito e muto nel sepolcro di Hautecombe.
I Consultori ricordano che il duca Emanuele Filiberto di Savoia, “Testa di Ferro”, rimeritò lo Stato guidando le truppe imperiali a San Quintino e conquistò ammirazione universale con le navi vittoriose sui turchi nella battaglia di Lepanto.
Nel 150° della proclamazione del Regno i cittadini italiani, monarchici e non, sentono urgenza di esempi di disciplina, moralità civile, rigore e dignità per affrontare le impegnative prove imposte dalla crisi finanziaria mondiale e le sue ricadute sull’economia, sul lavoro, sullo stile di vita.
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